Peronospora della vite: cosa sapere, come difendersi

La Plasmopara viticola meglio conosciuta come peronospora della vite è originaria del nuovo mondo. L’abbiamo importata e diffusa in Europa dal 1878 assieme ai portainnesti resistenti alla fillossera. Gli attacchi della Plasmopara viticola sono variabili da un anno all’altro, e in condizioni meteorologiche favorevoli la malattia può causare danni gravissimi con la perdita anche dell’intera produzione.

Il fungo sverna nelle foglie precedentemente colpite e cadute a terra, sotto forma di oospore, resistenti anche alle basse temperature. A primavera, al verificarsi di condizioni idonee, in particolare, una pioggia di almeno 10 mm, temperatura non inferiore a 10°C, con germogli della lunghezza media di 10cm (regola del tre dieci), le oospore germinano e producono dei piccoli elementi detti macroconidi che, trasportati dal vento, si depositano sulla giovane vegetazione originando l’infezione primaria, dopo un periodo variabile (da 4 a 14 giorni) detto periodo di incubazione, la malattia si manifesta con una muffetta biancastra sulle parti infette. Da questa muffetta si staccano i microconidi che rappresentano i germi per ulteriori infezioni (infezioni secondarie) che si verificano ogni volta che pioggia o rugiada bagnino le parti verdi. Alla temperatura di 25°C è sufficiente un tempo di bagnatura fogliare di circa 2 ore. Alla temperatura di circa 13°C serve un tempo di bagnatura fogliare di circa 3 ore.

A fine stagione sulle foglie infette si ricreano le oospore che permettono alla malattia di superare l’inverno in arrivo.

La peronospora della vite inizia il suo sviluppo solo se si verificano contemporaneamente tre condizioni: germogli di 10 cm, pioggia di 10 mm in 24-48 ore, temperatura minima 10°C. Ad aggravare lo sviluppo della Plasmopara viticola la presenzadi: Piogge persistenti, elevata umidità e temperature medie superiori a 13-14°C

Perché la Plasmopara viticola possa sporulare è necessario che si verifichino almeno quattro ore di buio durante le quali la temperatura deve essere di almeno 13°C e l’umidità relativa sul 98%
L’infezione interessa tutte le parti verdi della pianta ed il suo manifestarsi è fortemente legato alle piogge del periodo primaverile associate generalmente a valori termici superiori ai 10°C. In condizioni di laboratorio si è inoltre scoperto che la peronospora della vite è in grado di sviluppare il ciclo di infezione in un range di temperature compreso tra 5-22°C.

Per una corretta difesa dagli attacchi peronosporici è necessaria la conoscenza del periodo di incubazione in modo da poter intervenire tempestivamente prima che questo si concluda. Questo presuppone una precisa conoscenza di parametri meteorologici quali temperatura, piovosità e umidità dell’aria. Con il fine di correlare tali parametri con il ciclo biologico del patogeno, sono stati messi a punto diversi sistemi modellistici previsionali in grado di fornire indicazioni sulle fasi di maturazione delle oospore e sull’evoluzione delle infezioni primarie e secondarie.

Principali fattori meteorologici che influenzano le epidemie da Peronospora

  •     Temperatura ed umidità dell’aria
  •     Quantità di pioggia
  •     Durata della bagnatura delle foglie.

Germinabilità della oospora: si verifica se le foglie al suolo sono abbondantemente bagnate da piogge persistenti. Il riferimento è una pioggia di almeno 5-10 mm nell’arco di 24-48 ore. Per quanto riguarda la temperatura la germinazione può avvenire anche a 3-4°C, ma si ritiene più sicuro un valore di 10°C sino ad un massimo di 32°C, con un ottimo a circa 24°C. Si ritiene che a 30°C si verifica una rapida perdita della capacità germinativa. Per quanto riguarda il valore di 10°C, per la germinazione della oospora occorre, fare riferimento alla temperatura media e non quella minima. Per la sporulazione sono adottate le condizioni seguenti: umidità (82% in concomitanza della pioggia), temperatura (12,5°C all’inizio dalla sporulazione e 11°C in seguito).

Periodo d’incubazione: compreso tra l’instaurarsi dell’infezione e l’emissione dei conidiofori, è influenzato dai valori medi giornalieri di temperatura e umidità relativa dell’aria (con ottimo di 21-24°C e 100% di UR.). E’ stato accertato che il periodo di incubazione varia da un minimo di 4 giorni ( U.R. alta a temperatura di circa 24°C) ad oltre 14 giorni (con clima asciutto e freddo).

Differenziazione dei conidiofori: necessitano una temperatura minima di 13°C e umidità superiore al 70-80%, con un ottimo di 21-24°C e 75% di U.R.

Maturazione dei conidi: avviene con temperature tra 6-30°C.

Germinazione dei conidi: occorre sia la presenza d’acqua sia una temperatura minima di 2-3°C (sono necessarie diverse ore per la germinazione), con un ottimo di 18-24°C (circa 40-45 minuti). Con temperature superiori a 30-35°C si arresta la germinazione.

Germinazione delle zoospore: occorre la presenza dell’acqua e una temperatura di 18-24°C.

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